Scrittura e asterismi celesti
ho sempre detto che più che la letteratura, la poesia, e le gare di destrezza o modernità che sembrano occupare i letterati, mi interessano la parola e la scrittura, sostanze costitutive della psiche antropica. ebbene, intendendo il termine in senso ampio, il primo sistema indipendente di segni, il primo dispositivo di memoria artificiale, e dunque la prima scrittura, è costituito probabilmente dagli asterismi e le figure animali individuate già 60mila anni fa nel cielo notturno. addirittura un numero sempre maggiore di studiosi (Giuseppe Sermonti, Harris ecc.) ritiene che l’alfabeto occidentale nasca da queste configurazioni, ad es. la figura del Toro invertita corrisponde alla lettera
A. secondo queste documentate ipotesi, le origini della scrittura sarebbero dunque nella religione e l’astrologia, allora indistinguibili, e infatti gli scribi, per i quali gli astri erano la lingua con cui gli dei comunicavano con gli uomini, erano insieme scrittori e sacerdoti. la funzione più importante della scrittura, prima e al di là di quella mnemonica, contabile, normativa ecc., sarebbe allora quella di stabilire un rapporto con l’invisibile e l’immateriale, perché essa si produce in questa miscela, in questo entanglement, in questa coincidenza acausale di asterismi nel corpo e nel cosmo.questa funzione era ancora primaria nell’epoca dei Sumeri,
che sono i fondatori in senso stretto dell’astrologia, e che hanno vergato il
primo testo di scrittura di cui abbiamo traccia, la raccolta di divinazioni
astrali dell’Enuma Anu Enlil. anche i testi di Enkheduanna, sacerdotessa figlia
di Sargon, il primo autore attestato della storia letteraria, assolvevano
fondamentalmente a una funzione religiosa-astrologica. riguardo al legame
intimo scrittura-astri-religione, basti osservare che il Dingir, il segno
sumerico che significa la divinità, legato al fonema An, cielo, consisteva in
una stella stilizzata, pressoché corrispondente al nostro asterisco (che ancora
peraltro ha un valore matematico infinitivo).
pur nei suoi attuali, evidenti limiti teorici e scientifici,
l’astrologia, o meglio la ricerca astrologica, ci connette con un mondo
meravigliante, mirabolante e originario, ci riporta alle nostre origini e al
nostro fato, a un passato e a un futuro cronologicamente coincidenti e già
scritti, e connette la minima unità biologica che siamo al nulla e al tutto, all’extralinguistico
e all’indeterminabile.
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